Sono accanto a te, volatore che, appeso a instabili palloni, trasvoli dalla cima del campanile sulla pianura gelata.
Sono la voce che ti spinge al volo fatale, eppure esaltante.
Sono la meccanica delle braccia e delle gambe che, alternate, remano nel vuoto dell’aria intorno.
Sono la luce del pensiero che osa l’impossibile anche in tempi oscuri e violenti.