SULLE RIVE DEL TONTO (19)


Nel preciso momento in cui una voce informale, ne maschile ne femminile, urla da uno o più altoparlanti ben nascosti il mio nome, interrompendo, ma solo per un attimo, l’insopportabile cagnara che regna nella sala affollata di anziani spazientiti, una porta a vetri si spalanca e un uomo in camice bianco dritto tra gli stipiti fissandomi insistentemente mi indica. Controvoglia, oltrepasso la soglia e mi fermo, confuso dalla luce assordante dei neon, in un punto qualunque della stanza, dove parecchi altri uomini in camice bianco, a turno si affaccendano attorno ad alcuni piagnucolosi vecchietti sdraiati seminudi su dei lettini. Sto ancora chiedendomi cosa ci faccia qui quando Qualcuno lemme lemme mi affianca, incolla la bocca vicino a uno dei miei orecchi e con voce suadente mi sconsiglia e vivamente di farmi la ‘SIDOL’ perché, ne è certo’ accuserei i forti dolori intestinali che già accusano questi vecchi. Non me lo faccio ripetere due volte e lo seguo passo passo lungo un corridoio claustrofobico che si smarrisce più e più volte ma che tuttavia ci porta incolumi fino a questa scala di metallo esterna all’edificio, su cui ci avventuriamo timorosi di scivolare sui gradini ricoperti, dal primo all’ultimo, di una sostanza che ha la consistenza gelatinosa, il colore ambrato e persino lo stesso profumo del sapone molle da bucato. Appena giù in strada, Qualcuno si allontana scomparendo dal mio campo visivo e dai miei pensieri a poco a poco, proprio come di solito ad ogni risveglio va via un’ossessione onirica… Solo, seduto a gambe incrociate sul marciapiede deserto, contemplo la scritta ‘M I C A L E’ che di continuo scorre fascinosa sotto il cornicione del palazzo da cui ho l’impressione d’essere appenappena uscito. Il traffico veicolare che insiste nella via è quello caotico di corso dei Mille. Non c’é un raggio di sole e un buio che certo non é il buio serotino incombe su tutto e tutti. Mi rimetto in cammino, So dove andare? Forse… Cionondimeno, sul mio volto sereno c’è come una luce: la luce di una nuova alba?  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LA CALMA DELLA MONTAGNA INDUCE AL PENSIERO PROFONDO
Per Ichiro Watanabe, che ha da poco compiuto novantanni, è ora di bilanci: si è lavato per un tempo pari Read more.
LA RANA
Al chilometro 52 della carretera 8, che collega Puerto Penasco a Sonoyta, in Messico, si trova un chiosco che vende Read more.
EVOLUZIONE CREATRICE
Camminando ci si alimenta di sé stessi. L’azione diventa conoscenza. Ogni punto guarda dentro l’altro. L’organizzazione delimita la struttura. La Read more.
LA POTENZA
la potenza al susseguirsi indaga proiestorie ferrogrigie in formo grafie fitte al tatto che nega se ne punti sottratti serpentini Read more.
GLI INCONTRI
gli incontri sono occasionali, lui dice solo quanto sei bello smette e non mi guarda più — per favore vuoi Read more.
da I GIORNI QUANTI (103)
Il singhiozzo. Ti sei mai chiesto cosa veramente sia. Senzascomodarefroid. Non dirmi che ti dispiace. Non dirmi che ti dà Read more.
il gatto insegue (da INSETTI 2002)
  settembre 94     il gatto insegue la foglia copre il giudice scruta la virgola aspetta il punto arrivo Read more.
IL RITO DI PLINIO
Con il risultato che il giorno dell’assemblea la sosta da Plinio, il barbiere all’angolo, era tappa obbligata per i condomini, Read more.
un teatro (X): sulle cime di certi ghiacciai estinti
si danno per certi alcuni fatti, come quella volta che si andava a toccare la neve al mare, era gennaio Read more.