TANTO NIENTE

Ho fatto una cosa di lettere, tipo f, o n, insomma robe scritte, e ci ho anche messo tutte delle virgole, dei punti, due, e poi, dio mio, l’imperfetto, l’ornitorinco, il passato remozzo, è venuta una cosa bella, ma davvero, tutto un piovere di sintassi, di lemuri, di idiosincrasie e resegone, delle cose che non sto a dire qui, nell’anteprisma, nel trailer, nell’enfasi delle feste, delle frese, e poi c’era questa mia amica che ora mi sfugge il nome, forse era Pina, che ora mi viene anche un ricordo della prima volta che mi dichiarai, in seconda media, che si chiamava Pina davvero, sarda, mi disse che era troppo piccola, disse così, non piccina, come i toscani, no, piccola, che poi alla fine immagino cosa possa interessare una cosa così a chi legge, ma si fa per passare due minuti, Gibuti, e così volevo dire che insomma ho scritto davvero un migliaio di pagine di lettere e punti e trattini di sospensione, e qua e là anche numeri, che ne so, il sette, ma non su carta, no, in pdf, che poveri pioppi, figuriamoci, mi dispiacerebbe tutta quella carta sciupata, è peccato, qui va via tutto come l’aria, pluff, e via, non è successo nulla, via, tanto niente

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