in particolare il pianoforte di mendelsohn alla radio. oppure francesco orlando che dialogava con l’altro. che somigliava al celeste dei bottoni che vedete a volte nei prati. o il muschio che dormiva come un bimbo di luce. dietro un paralume di nebbia dorata. e buona. come le nuvole fin troppo presenti. nelle caverne dell’adolescenza lisergica del mondo. queste giornate sono attimi convulsi. di nulla e mancano di scrittura. mi tralascio ai pronomi personali per scindere l’alieno dallo ctonio. assalito dalla scheggia di un porno. venuto a galla col pelo dell’uovo. col seme di carta di gineprai morbosi. e cantilene lugubri e a luci rosse. ci sarà stato questo e altro. mostri e chiocciole senza direzione. disperazione di fibonacci. ci sarà stato altro. in particolare il pianoforte di mendelsohn alla radio.
(da “di fantasmi e stasi. transizioni.” Arcipelago Itaca Edizioni, 2017) su autorizzazione dell’Autore