Comperata da Jiang Cheng insieme alla sua compagna durante un temporale estivo, la vedo allontanarsi: alla deriva su onde impietose, il suo azzurro confondendosi con gli altri sopra e sotto, le mie lacrime ingrossando le onde che me la sottraggono.
Mai più rivedrò sulla riva di me stesso, isolotto disabitato come cuore arso da vita senza amore, la ciabatta sinistra il cui euro e cinquanta abbandono, costretto, alle correnti, acquistando in cambio nostalgia di cifra tonda e simmetrica.
“Volevo fermarmi a tre righe ben scritte” (Gorilla Sapiens Edizioni 2019).