In treno i sedili mi guardano. Poltroncine poltrone vuote mi guardano. Non so come potrò continuare il viaggio. Sono impaurito. Poltroncine poltrone sono blu. I miei occhi, ricordo, castani. Mi guardano e sono vuote. Ho bisogno di uomini seduti su questi sedili vuoti. Cerco dirimpettai che non siano sedili blu. I miei occhi saranno rimasti castani nel ricordo. Davanti a me uomini vuoti. Per questo prendo spesso il treno. E’ scemo? sento dire. Eppoi, parla più piano che quello ci può sentire. Quello sono io, impaurito.
TRENALGIA
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29
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n. 94
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