Il giorno delle nozze la Madonna Maria si svegliò alle prime luci e corse subito dalle altre donne che la attendevano nella sala della toletta.
Era l’alba e i raggi obliqui del sole indoravano le restucce. In cima al monte si stagliava in controluce la grande croce di legno dove il fatto sarebbe avvenuto. Al suo arrivo, le donne accolsero Maria festosamente, con abbracci e trilli di gioia; la lavarono con acqua di rose, la depilarono, le cosparsero il corpo di unguenti profumati, la pettinarono intrecciando i capelli in un morbido chignon che le lasciava scoperta la nuca. Comparve infine l’abito da sposa, candido e vaporoso, scintillante di lustrini, e iniziò il lento rito della vestizione. Nel frattempo le donne chiacchieravano e Maria raccontava di Gesù, il suo futuro sposo. Diceva che ormai più che figlio lo sentiva come prossimo marito, anche se. Anche se; e qui, a occhi bassi, sebbene con qualche reticenza, si lasciava andare a certi indecorosi pettegolezzi che alle altre donne in un primo momento sembrarono inverosimili. Anche se? Non capivano. Ma parla e parla, Maria giunse al midollo del discorso. E quando disse che in fondo quel Gesù altro non era che un narcisista, uno che voleva a tutti i costi primeggiare proclamandosi figlio di Dio e addirittura, come un tronfio supereroe, dichiarava di volersi far carico – lui, lui solo contro tutti – dei peccati dell’intera umanità, quando sentirono tutto questo le donne cominciarono a cambiare opinione. A poco a poco, ora una ora l’altra, con complici sorrisi di compatimento le diedero pienamente ragione. Ma ormai non puoi tirarti indietro, le dicevano. Te lo devi sposare. Devi fare la tua parte, prendere parte al rito. E lo sai bene in cosa consiste, il rito. La croce lassù in cima alla collina la vedi bene. Lui sarà crocifisso là e tu dovrai piangere e piangere ai piedi di quella croce. Piangere e piangere. Così prevede il rito.
E così infatti si misero le cose. In lontananza si sentivano tamburi e lamenti. Arrivò il corteo nuziale e Gesù lo guidava, col viso rigato di sangue per la corona di spine che gli avevano posto in fronte. Le sue pupille così penetranti brillavano di febbrile eccitazione e sembravano puntate dritte sugli occhi di chiunque lo stesse a guardare.
Lei, la Madonna Sposa, gli andò incontro guidando il corteo delle donne. I due cortei si fusero; e insieme, Gesù e Maria, i due sposi, si avviarono verso il Golgota.
Quando giunsero davanti alla croce, mentre si avvicinava l’ora nona e il cielo si riempiva di lampi, Gesù fu spogliato e stavano per inchiodarlo al legno, quando lei, la Madonna Maria, con un colpo d’anca ben assestato, allontanò Gesù, che andò a ruzzolare in basso per un pendio, spalancò le braccia facendole aderire alla croce e disse: tocca a me! me dovete crocifiggere, non lui!
VANGELO SECONDO GIOVANNA
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